il blog di lucio fava del piano







venerdì 18 marzo 2011

senti chi pirla

"Ci hanno contestato 30 pirla, squadristi e fascisti". Sembrerebbe di sentir parlare Pannella, o Diliberto, se non fosse per quel "pirla" che colloca immediatamente la frase oltre la linea del Po. Precisamente in piazza della Scala a Milano, pronunciata dall'ideologo leghista-meneghino e capogruppo in Comune Salvini. Motivo della contestazione, l'ennesima pagliacciata padana in occasione del 17 marzo, con i consiglieri impegnati a fingere di lavorare in piazza e rapidamente costretti a levare le tende con la coda tra le gambe.

Ora, il comportamento della Lega sull'anniversario dell'unità d'Italia è stato semplicemente vergognoso, con tratti di ridicolo. Soprattutto dimostra che i leghisti non hanno ancora ben chiaro il concetto della rappresentanza politica, che non comporta solo incarichi, prebende e auto blu, ma anche rispetto e obblighi istituzionali, perché chi è eletto a cariche pubbliche dovrebbe cessare di essere un lobbista e diventare rappresentante di tutti.

La lega questo non lo capisce, e continua a cercare solo il suo piccolo interesse di botteguccia, salvo sorprendersi se qualcuno la contesta per questo. Si rassicuri Salvini, a Milano e in tutta Italia sono ben più di una trentina a considerare lui e i suoi solo dei poveri pirla.

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