il blog di lucio fava del piano







giovedì 31 marzo 2011

le scuse non bastano

"Non avevo capito il termine della discussione, per cui mi scuso con la collega". Ecco, qua, due paroline di scusa e la questione è risolta. Vero on. Polledri?

Forse no. Forse urlare "handicappata del cazzo" a una deputata disabile non è questione che si possa risolvere con qualche parola di scusa. Forse quella espressione non dovrebbe neanche trovare posto nella testa - non dico sulla bocca - di un rappresentante delle istituzioni. Forse l'onorevole leghista Polledri dovrebbe scappare, cercare un buco e nascondercisi per il resto della vita.

A meno che, ovviamente, non sia in grado di spiegare in quali "termini della discussione" quella frase miserabile avrebbe avuto un senso.

mercoledì 30 marzo 2011

la Minetti parla!

"Essere giovane e carina può essere un handicap". Che ci si creda o no, è con queste parole che Nicole Minetti vede il mondo della politica. E infatti, come noto, lei è diventata consigliere regionale in Lombardia, eletta nel listino bloccato di Formigoni, solo per le sue incredibili doti culturali, politiche e linguistiche (nel senso che è madrelingua inglese...), e se fosse stata brutta e vecchia la sua ascesa nell'empireo politico sarebbe stata certamente più agevole.

Ascesa che, peraltro, la Minetti reputa solo agli inizi, se è vero che nella stessa intervista a Repubblica ha indicato nel ruolo di Ministro degli Esteri il suo obiettivo tra dieci anni. Altro che Pirellone!

Tra tutta una serie di affermazioni, al cui confronto Alice nel paese delle meraviglie pare persona seria e solida, e l'immancabile lode al sindaco di Firenze Matteo Renzi - ormai molto più popolare a destra che a sinistra - la Minetti si lascia scappare un soffio di sincerità: "nella vita ci vuole anche un po' di fortuna". Anzi, a essere precisi, di culo.

le promesse di Berlusconi

''In 48-60 ore Lampedusa sarà abitata solo dai lampedusani''. Con queste parole il premier Berlusconi ha strappato l'applauso degli abitanti dell'isola. Che evidentemente non ricordano quante volte il presidente del Consiglio aveva promesso che Napoli sarebbe stata liberata dai rifiuti, ora in 3, ora in 7, ora in 10 giorni.

A proposito, è di oggi che l'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Napoli stima che in città ci saranno 3.000 tonnellate di immondizia per le strade entro domenica.

il bon ton di Angelino

"Indignazione programmata". Non fa sconti alle opposizioni Angelino Alfano, colpevoli ai suoi occhi di aver contestato il blitz della maggioranza su processo e prescrizione breve.

Colpisce l'uso dell'aggettivo programmata, usato in senso dispregiativo come mai prima. Evidentemente, secondo Alfano - che, va ricordato sempre, non fa parte del pool di legali che difende Berlusconi nei suoi processi, ma è ministro della Giustizia - l'indignazione è degna solamente quando è a sorpresa.

Tanto per rendere più chiaro il suo pensiero sulla minoranza, il Guardasigilli aggiunge poi che l'opposizione "cerca pretesti per non confrontarsi". Cioè, una proposta di legge non mi piace, ma non lo posso dire perché è un pretesto.

Aspettiamo che il ministro organizzi un corso in cui darà lezioni di bon ton, così ci si indigna, così si dice no a una legge...

martedì 29 marzo 2011

piccola pausa

Ogni tanto piacerebbe poter scrivere qualcosa sulle parole del PD, così, tanto per vedere di nascosto l'effetto che fa. Ho provato a fare una ricerca sulle agenzie di stampa per vedere le dichiarazioni di oggi. Risultato, niente da Bersani, D'Alema, Veltroni, Franceschini, Bindi, giusto una punturina dalla Finocchiaro alle dichiarazioni di Bossi.

Ora, è vero che secondo l'antica massima il silenzio è d'oro, e certamente sono da censurare quei politici che passano le giornate a inondare le redazioni di comunicati stampa o a rilasciare dichiarazioni appena vedono un microfono, anche da lontano.

Però forse qualcosa di cui parlare in giro ci sarebbe, chessò, la situazione in nord Africa e i rapporti dell'Italia con le potenze mondiali, le proposte (o minacce) di riforma della giustizia, il federalismo, anche alla luce delle imminenti elezioni amministrative, i rimpastini o rimpastoni di governo, la situazione generale dell'economia e della società italiana. Ecco, davanti a tutte queste questioni, evidentemente non degne dell'attenzione di quello che si vorrebbe il primo partito d'opposizione, il PD tace.

A me questo non sembra silenzio, ma afasia.

la golden share

Tra i tanti difetti che si possono imputare a Umberto Bossi, certamente non c'è quello di esprimersi in latinorum. Tanto per dire, alla domanda su quale possa essere la soluzione per l'emergenza profughi, il leader leghista ha risposto oggi "fora da i ball". Letteralmente, per i pochi che avessero difficoltà con la traduzione dal lombardo, "fuori dalle palle".

Senza voler entrare nei giudizi sulla raffinatezza della risposta, la domanda che viene spontanea è che soluzione è mai questa? Cioè, "fuori dalle palle" è un umore, uno sfogo, un grido di battaglia, ma una soluzione no. Rispondere così a una richiesta di soluzioni, sarà folkloristico, ma è un non-senso.

Il dramma non è tanto che Bossi si esprima sempre così, il problema è che i giornalisti pendono dalle sue labbra. E quindi a ogni "tanto il governo tiene", "siamo fedeli a Berlusconi", "il provvedimento passa", o "gli immigrati stanno meglio a casa loro", ecco fioccare i flash di agenzia e i titoloni sui quotidiani on line.

Una sindrome apparentemente inspiegabile. A meno di non voler considerare che quando parla il detentore della golden share del governo, ogni sparata è buona.

lunedì 28 marzo 2011

processo mediatico

Berlusconi "ha la forza della verità". Travolta da adorazione militante, il sottosegretario Daniela Garnero, meglio nota come Santanché, ha salutato con queste parole l'apparizione del presidente del Consiglio al Tribunale di Milano, e anzi ha tratto la sua granitica convinzione proprio da quella presenza messianica.

Dopo aver degradato i figuranti pidiellini convenuti a palazzo da manifestanti a testimonianti - a quanto pare non erano in numero sufficiente per dar vita a una manifestazione - la signora sottosegretario ha bollato il procedimento giudiziario in corso con il marchio evidente dell'infamia più nera: "processo mediatico".

Espressione che evoca congiure e fumus persecutionis, sbatti il mostro in prima pagina e accuse montate ad arte. Refrain per molti presunti perseguitati, come tutti i luoghi comuni perde significato e mantiene solo la sua carica negativa. Presumo che la signora Santanché non sia toccata dal fatto che qui non siamo in una fase iniziale di indagine, e quindi un paio di giudici - non pm, giudici - avrà trovato qualche motivo sufficiente per andare a dibattimento.

Cosa abbiamo, allora? Un processo, con qualche appiglio, diciamo così, e l'interesse dei mezzi di informazione, visto che uno degli imputati è anche presidente del Consiglio. Un processo mediatico, senza sfumature di significato. Con buona pace della Santanché.

il migliore dell'universo, in tutto

"Io sono l'uomo più imputato dell'universo e della storia". Come largamente preannunciato, l'imputato Berlusconi Silvio ha deciso di partecipare alle udienze dei processi cui è attualmente sottoposto, ma più che difendersi pare che la sua finalità sia quella di utilizzare le aule di tribunale come podio mediatico.

E tanto per evitare che nella confusione le sue dichiarazioni potessero essere fraintese, stamattina ha preceduto l'apparizione a palazzo di Giustizia con un intervento telefonico a Mattino 5, non esattamente una trasmissione critica nei suoi confronti, nel corso del quale si è espresso con la consueta misura.

E dunque, dopo il record storico-universale di imputazioni, ci ha fatto sapere che "più di mille magistrati" si sono occupati di lui e del suo gruppo, per un totale di "2.564" udienze (con una media di meno di un'udienza e mezza per magistrato, un po' pochino anche per l'inefficiente giustizia italiana, ma comunque...). Fino ad abbandonarsi alle ormai consuete giaculatorie contro i comunisti, che non si capisce bene chi siano più (nel mondo, eh, non solo in Italia), ma tant'è.

Farsi passare per grande vittima sacrificale ci può anche stare, soprattutto per aizzare i suoi fan. Ma quel record incredibile di imputazioni, quel voler essere il primo in tutto-ma-proprio-tutto rischia di stendere sulla vicenda un velo di scarsa credibilità. In attesa delle repliche di Totò Riina e degli eredi di Jack lo Squartatore.

mercoledì 23 marzo 2011

il responsabile ministro

Saverio Romano è finalmente, e responsabilmente, Ministro. Peccato che a rovinargli la festa ci abbia pensato, ancora una volta, il Presidente Napolitano. Che prima lo ha fatto pensare per settimane per avere la nomina e oggi, un minuto dopo il responsabile giuramento, ha avanzato tutti i suoi dubbi sull'opportunità della nomina, visto che Romano è indagato per concorso in associazione mafiosa.

Ineffabile, e come sempre responsabile, Romano ha fatto sapere che secondo lui Napolitano "non pensa quello che è stato scritto" in una nota ufficiale del Quirinale. Una nota ufficiale, si badi bene, non parliamo di rumors.

Venendo poi alle motivazioni politiche che hanno portato alla sua nomina a Ministro, Romano ha infilato una serie di perle tanto numerosa da farci una collana: "Non c'e' stata nessuna contrattazione" con Berlusconi, "Il nostro e' un coinvolgimento organico nella maggioranza", "Immagino che questo si traduca in un evolversi naturale della nostra presenza anche dentro al governo", prima dell'immancabile "Non sono mai stato a caccia di poltrone". Impagabile, e senza commento.

modestissimamente

Sarà "parte di un modestissimo aumento delle accise della benzina" a finanziare il tax credit per lo spettacolo. Niente più aumento dei biglietti del cinema, quindi, e reintegro del Fus. Insomma, dal consiglio dei ministri di oggi, buone notizie per la cultura italiana, presentate da Gianni Letta.

Peccato solo che a una buona notizia se ne accompagni subito una cattiva, quell'aumento della benzina che sarà pure modestissimo, ma dubito farà piacere a qualcuno, soprattutto in un periodo in cui la super è abbondantemente sopra l'euro e mezzo al litro e il diesel ci si avvicina a grandi passi.

Ecco, piuttosto che quel "modestissimo" indoramento di pillola, forse sarebbe stato meglio se il governo avesse detto "ragazzi, dopo tante acrobazie contabili, siamo tornati al buon vecchio aumento della benzina". A quando le sigarette?

una mera casualità

"Confermo. E' frutto di un mio convincimento e di una corretta lettura degli atti. Metta testuale per favore". Con marziale convinzione, e supremo sprezzo del ridicolo, l'onorevole avvocato Paniz risponde alle domande dell'intervistatore di Repubblica sul legame di parentela tra Ruby Rubacuori e l'ex raiss egiziano Mubarak. E immagino che a nulla servirebbe fargli notare che le parentele neascono da legami di sangue e non da lettura di atti giudiziari.

Sui suoi rapporti con Berlusconi, stessa fiera fermezza: "Grande rispetto per l'impegno a difesa della Nazione e gratitudine per quanto fa". Non si capisce bene da chi il premier ci debba difendere, ma andiamo avanti.

Il padre della prescrizione breve nel processo breve, però, si supera qualche riga più avanti, quando smentisce che in merito all'accorciamento dei termini di prescrizione "possa esserci relazione con la posizione o la persona del presidente". Evidentemente il fatto che Berlusconi sia sotto processi, e che la norma da lui voluta ne farà morire due su quattro, deve essere una mera coincidenza.

martedì 22 marzo 2011

tutti clandestini

''Sia chiaro che si parla solo di profughi libici, che al momento non ci sono, non certo di clandestini. Noi sui profughi siamo pronti a fare la nostra parte''. Firmato Luca Zaia, pr e governatore del Veneto. Questa sarebbe la famosa condivisione da parte delle Regioni, sbandierata dal ministro Maroni, sul piano per accogliere 50 mila profughi.

Forse le cose però sono un filo più complicate di come le vede Zaia, per almeno un paio di motivi. Il primo è che la crisi libica non genera solo profughi libici. Ci sono gli stranieri che lavoravano in Libia, ci sono i popoli confinanti che subiscono l'impatto di quanto succede a Tripoli e dintorni, ci sono i migranti che Gheddafi tratteneva in condizioni tutt'altro che umane.

E poi c'è un altro problemino: le sparate xenofobe trasformate in legge negli ultimi anni proprio dalla Lega, partito di cui guarda caso il governatore veneto fa parte, hanno trasformato per legge tutti i profughi in clandestini. Chissà, magari Zaia questo lo ha dimenticato.

spot a costo zero

"Il testimonial non ha ovviamente chiesto alcun compenso". Con questa simpatica battuta, il ministro Brambilla ha commentato l'interpretazione di Silvio Berlusconi nel nuovo spot per promuovere il turismo in Italia sul mercato interno. La Brambilla ha tenuto a sottolineare che, anche in virtù del mancato ingaggio al protagonista unico, lo spot è costato quasi zero. E fin qui.

Resta da dire che, nei 30 secondi di montato, il presidente del Consiglio cerca di incoraggiare i potenziali turisti ricordando che "L'Italia e' il Paese che ha regalato al mondo il 50% dei beni artistici tutelati dall'Unesco. Piu' di 100.00 chiese e monumenti, 40.000 dimore storiche, 3.500 musei, 2.500 siti archeologici e piu' di 1.000 teatri". E poi aggiunge "Approfitta delle tue vacanze per scoprire l'Italia che ancora non conosci".

Tutto molto bello. Dimenticano però, il premier la sua scudiera, di ricordare che molti di quei monumenti sono chiusi, in tutto o in parte, a causa del taglio delle risorse, e che per lo stesso motivo molti sono privi della manutenzione di cui necessiterebbero. Senza considerare che, per approfittare delle vacanze, sarebbe utile avere abbastanza soldi per andare in vacanza, e anche un contratto di lavoro che consenta di farlo.

Resta poi il possibile fastidio per la bulimia televisiva di Berlusconi, particolarmente sospetta alal vigilia di una nuova tornata elettorale. Uno spot a costo zero, ministro Brambilla, ma per chi?

lega padrona

Sulla soluzione del 'dossier Libia' la "Lega detta le condizioni". Titolo di oggi del quotidiano La Padania, misurato come al solito e grondante malcelata soddisfazione.

Ora, che sul quotidiano del Carroccio si trovino poche notizie è cosa risaputa ai più, o almeno agli sfortunati che debbano interessarsi anche di quanto scritto sulle pagine in verde. Ma dire che la Lega detta le condizioni è la non-notizia per antonomasia.

In questo governo, in questa maggioranza, in particolare durante questi ultimi mesi, la Lega detta le condizioni. E non solo sulla Libia, ma su tutta l'agenda politica, federalismo, nomine, tutto. Forza, amici della Padania, ogni tanto diteci qualcosa che non sappiamo già.

lunedì 21 marzo 2011

il ministro della guerra

Prima vennero le foto con la divisa della Folgore e di altri corpi dell'esercito, o con il basco dei paracadutisti. Poi è stata la volta del volantinaggio dall'elicottero sull'Afghanistan, occasione in cui egli stesso si è paragonato a D'Annunzio.

Infine, nelle ultime settimane, il crescendo di interventismo nei confronti della Libia, partendo dalle ipotesi ("Abbiamo forte capacità di neutralizzare radar di ipotetici avversari, e su questo potrebbe esserci una nostra iniziativa: possiamo intervenire in ogni modo"), passando per le mezze ammissioni ("L'ambasciata italiana in Libia è stata chiusa per avere le mani libere"), insistendo per avere a Napoli il centro di coordinamento delle operazioni, e giungendo fino alle esibizioni muscolari ("I nostri aerei sono pronti a operare in 15 minuti").

Insomma, appena sente odore di bombe, il ministro La Russa si eccita visibilmente. Fortuna che ci ha pensato quel vecchio saggio di Calderoli, uno che tra infiniti difetti ha almeno la tendenza a chiamare le cose con i loro nomi, a ricordargli che il suo ruolo è quello di ministro della Difesa, non della Guerra.

venerdì 18 marzo 2011

disinvolta eversione

Il segretario dell'Anm Cascini ha attaccato duramente la maggioranza, sostenendo che una compagine politica che ha definito i giudici di Milano un'avanguardia rivoluzionaria non avrebbe la legittimazione storica, politica, culturale e anche morale per riformare la giustizia.


Apriti cielo, ovviamente. Tutti gli esponenti della maggioranza si sono cimentati nel tiro al piccione, facendo a gara a chi reagiva nella maniera più indignata alle parole di Cascini. Tra i tanti si segnala Cicchitto, che con la solita misura ha bollato le affermazioni di Cascini come "eversive".


Ora, il termine eversione, come tutti quelli un po' abusati, ha perso parte della sua carica, del suo significato, al punto che ormai chiunque osi attaccare la politica in generale e la maggioranza in particolare è bollato con disinvoltura come eversivo. Però non è così.


Eversivo, in italiano, significa finalizzato a rovesciare o distruggere l'ordine costituito di uno Stato ed è un termine associato all'idea di trame segrete organizzate a tal fine. Un po' come una loggia massonica segreta che, trent'anni fa, aveva un suo piano di rinascita democratica per sovvertire l'ordinamento italiano. Ma Cicchitto questa storia sicuramente la conosce.

poltrone responsabili

Sono ormai 94 giorni, da quando il 14 dicembre ha contribuito in modo decisivo a salvare il governo, che il responsabile onorevole Romano aspetta che tanta responsabilità abbia il giusto premio. E fino a un paio di giorni fa sembrava che il momento tanto atteso stesse arrivando, con la sua nomina, data per imminente, a Ministro dell'Agricoltura.

Poi quel solito burocrate di Napolitano ha messo becco e la nomina è rimasta in canna. Responsabilmente, l'ineffabile Romano ha fatto sapere che per il suo gruppo «non si tratta di una mera questione di poltrone», ma di riconoscimento politico. Strano, o avevamo capito male noi, o forse per Romano un Ministero non è una semplice poltrona, ma un intero riconoscimento.


Ad aggiungere confusione alla confusione, Moffa e Scilipoti hanno fatto sapere che senza una condivisione del programma non entreranno al governo. Cioè, adesso sono loro che pongono condizioni...? O per 100 giorni nessuno ha capito niente, o i nodi stanno venendo al pettine.

senti chi pirla

"Ci hanno contestato 30 pirla, squadristi e fascisti". Sembrerebbe di sentir parlare Pannella, o Diliberto, se non fosse per quel "pirla" che colloca immediatamente la frase oltre la linea del Po. Precisamente in piazza della Scala a Milano, pronunciata dall'ideologo leghista-meneghino e capogruppo in Comune Salvini. Motivo della contestazione, l'ennesima pagliacciata padana in occasione del 17 marzo, con i consiglieri impegnati a fingere di lavorare in piazza e rapidamente costretti a levare le tende con la coda tra le gambe.

Ora, il comportamento della Lega sull'anniversario dell'unità d'Italia è stato semplicemente vergognoso, con tratti di ridicolo. Soprattutto dimostra che i leghisti non hanno ancora ben chiaro il concetto della rappresentanza politica, che non comporta solo incarichi, prebende e auto blu, ma anche rispetto e obblighi istituzionali, perché chi è eletto a cariche pubbliche dovrebbe cessare di essere un lobbista e diventare rappresentante di tutti.

La lega questo non lo capisce, e continua a cercare solo il suo piccolo interesse di botteguccia, salvo sorprendersi se qualcuno la contesta per questo. Si rassicuri Salvini, a Milano e in tutta Italia sono ben più di una trentina a considerare lui e i suoi solo dei poveri pirla.

mercoledì 16 marzo 2011

premiati e puniti

"La mia logica è quella di premiare gli incensurati e punire i colpevoli". Questo è Maurizio Paniz, bellunese, classe '48, avvocato-deputato Pdl, ultimamente molto attivo nei territori di processi e prescrizioni brevi.

Ora, sul punire i colpevoli si dovrebbe essere tutti d'accordo, anche se non sempre l'attuale maggioranza ha avuto al riguardo comportamenti conseguenti. ma perché bisogna premiare gli incensurati? Cos'è, un merito particolare essere incensurati? Non violare la legge è un atto di eroismo? Comportarsi secondo le regole è evento tanto straordinario da meritare un premio? Facile che poi venga il dubbio che questa norma possa essere cucita su misura per Berlusconi.

Se Paniz provasse a guardare le cose da questo punto di vista, forse lui stesso si stupirebbe di meno di fronte a un'opposizione che "non collabora".

regressione infantile

"Io ho 75 anni e sebbene sia birichino... 33 ragazze in due mesi mi sembrano troppe". Un Silvio Berlusconi accorato consegna queste parole all'odiata Repubblica. Come linea difensiva può apparire deboluccia, oltretutto l'indagine di Milano data i festini bunga bunga almeno da febbraio 2010 fino al gennaio 2011, il che fa circa un anno.

Il punto più alto dell'intervista arriva però poche righe dopo, quando il premier afferma, a ulteriore presunta riprova di quanto i fatti a lui addebitati non siano realistici, "ho sempre avuto vicino a me la mia fidanzatina". Ora, a 75 anni, si può avere una moglie, una compagna, un'amante, un'amica, una concubina, con uno sforzo di fantasia anche una fidanzata. Ma una "fidanzatina" no, vi prego!

Capisco che Berlusconi consideri il suo pubblico elettorale al livello di bambini di 11 anni neanche tanto svegli. Ma almeno provi a parlargli come fossero adulti.

martedì 15 marzo 2011

dimissioni

L'ultimo in ordine di tempo è stato il sottosegretario alla famiglia Carlo Giovanardi: "A fronte della decurtazione del fondo per la famiglia di più del 90% in tre anni, non sono in grado di esercitare la mia delega". Prima di lui erano venuti Sandro Bondi, Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna. E parliamo solo degli ultimi 3 mesi o giù di lì.

Ora, non voglio fare commenti troppo facili sulla tendenza a promettere o annunciare dimissioni che attraversa il governo. Né mi appassiona ripetere, come fanno prontamente in queste occasioni numerosi esponenti delle opposizioni, che le dimissioni non si annunciano ma si danno.

Mi viene piuttosto da pensare al buon Scajola, che un anno fa le dimissioni le diede davvero. E che non a caso, vista l'aria che tira, proprio in questi giorni reclama a gran voce un suo rientro nell'esecutivo.

l'assenza del dubbio

"Abbiamo fatto una scelta e quella non muta". Interrogata sulle prospettive del nucleare in Italia, il ministro Prestigiacomo fa mostra di non essere stata influenzata dai tragici avvenimenti di questi giorni in Giappone. La linea non cambia, avanti con il piano.

E fa niente che molti paesi europei, Germania in testa, stiano avviando una riflessione: "nel dubbio, per la sicurezza: tutto va verificato". Parole della cancelliera Merkel, non certo un'attivista di Greenpeace, che non sta cambiando idea sull'onda emotiva. Ma dice che, nel dubbio, uno dà una controllata.

Nel governo italiano, invece, la categoria del dubbio è stata da tempo abolita. Anche perché da noi si costruiranno le centrali più sicure del mondo, ci informano. L'ennesimo record planetario di un esecutivo che fa dell'iperbole e dell'annuncio, e dell'iperbole dell'annuncio, la sua cifra caratterizzante.

Io non so se e quanto il nucleare sia sicuro, se e quanto costruire centrali in Italia sia conveniente e utile, se e quanto sia troppo tardi o non abbastanza presto. So che mi fa paura chi ha fatto una scelta e non accetta di metterla anche solo in discussione, sia pure davanti a evidenze drammatiche.

Governare è certamente fare scelte e prendere decisioni, ma sarei contento se ogni tanto anche il governo italiano ricordasse di esercitare l'arte di porsi domande e di coltivare il dubbio.

ancora a caccia delle parole

...immagino che un nuovo blog necessiti di una sorta di introduzione, spiegazione, o dichiarazione di intenti. Si sentiva proprio il bisogno di altre parole scritte in giro...? Non lo so. O meglio, io sì, io ne sentivo il bisogno. Sentivo e sento il bisogno di analizzare guardare l'attualità politica, analizzare il discorso pubblico, commentare l'azione della classe dirigente italiana. E trovo che per far questo non ci sia punto di inizio e di osservazione migliore che le parole di chi quell'azione compie.

Non sto qui a spiegare perché occuparsi delle parole, perché spendere parole per commentarne altre. Offro questo spazio in primo luogo a me stesso, e a chi avrà qualche interesse a leggere e dire la sua. Promettendo fin da ora di essere meno serio e meno noiso che in questo primo post...