"Il nostro progetto non riguarda soltanto il nord, ma concerne l'intero Paese, compreso il sud: riteniamo infatti che anche il Mezzogiorno possa e debba legittimamente aspirare ad avere dei ministeri dislocati sui propri territori".
Sotto un fuoco di fila incrociato che passa anche per la Cei di critiche, sbugiardamenti, prese in giro, velate minacce e spernacchiamenti per la sua bislacca proposta di "territorializzazione" dei ministeri - una cosa che semplicemente non ha eguali al mondo, anche negli stati molto più federali del nostro - l'infaticabile Calderoli prova a rimettere la palla in campo, con tanto di uso incongruo del plurale maiestatis.
La nota buffa è che tutte le agenzie che hanno battuto questa imperdibile dichiarazione, spesso omaggiata dei galloni del flash, ricordano unanimi che il signore in questione, di mestiere, fa il ministro per la Semplificazione. Semplificazione che, nel progetto in questione, non si riesce a trovare neanche con due mani e una lanterna.
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