La crisi greca spinge al ribasso la Borsa, con Milano che oggi perde un 2,5%. L'Istat segnala poi che ad aprile gli ordini sono calati del 6,4%, con un preoccupante -12,1% per quelli provenienti dall'estero. Ci si aspetterebbe che la politica si occupasse di queste cosucce, ma sfortunatamente sono tutti troppo occupati a discutere del grande nulla del 2011, il fantomatico trasferimento dei ministeri a Milano. Almeno la varietà dei toni non manca.
Battaglieri gli ex An di governo: per Alemanno "ci sono dei valori non negoziabili, come la centralita' di Roma Capitale" e la proposta leghista "è una boiata". Gli fa eco La Russa, che prova anche a fare il simpatico: "La cosa piu' importante accaduta ieri al raduno leghista a Pontida è stata l'indifferenza sulla questione del trasferimento dei ministeri al nord". Poi Alemanno annuncia iniziative parlamentari sull'argomento, ma incassa lo stop di Cicchitto, "è sbagliato drammatizzare".
Più possibilista Formigoni: "In parte la ritengo una proposta condivisibile, sempre che si parli di applicazione di un modello reticolare della governance" afferma, e già capire cosa sia il modello di cui parla è un'impresa.
Prova a riportare tutti alla ragione la presidente di Confindustria Marcegaglia, secondo cui "Questi non sono temi veri del Paese,i temi veri sono il bilancio a posto, la riforma fiscale, le liberalizzazioni, investire in ricerca e innovazione. Il resto mi sembra un po' propaganda".
A occhio, quando ha parlato gli altri erano tutti distratti.
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