"Abbiamo fatto una scelta e quella non muta". Interrogata sulle prospettive del nucleare in Italia, il ministro Prestigiacomo fa mostra di non essere stata influenzata dai tragici avvenimenti di questi giorni in Giappone. La linea non cambia, avanti con il piano.
E fa niente che molti paesi europei, Germania in testa, stiano avviando una riflessione: "nel dubbio, per la sicurezza: tutto va verificato". Parole della cancelliera Merkel, non certo un'attivista di Greenpeace, che non sta cambiando idea sull'onda emotiva. Ma dice che, nel dubbio, uno dà una controllata.
Nel governo italiano, invece, la categoria del dubbio è stata da tempo abolita. Anche perché da noi si costruiranno le centrali più sicure del mondo, ci informano. L'ennesimo record planetario di un esecutivo che fa dell'iperbole e dell'annuncio, e dell'iperbole dell'annuncio, la sua cifra caratterizzante.
Io non so se e quanto il nucleare sia sicuro, se e quanto costruire centrali in Italia sia conveniente e utile, se e quanto sia troppo tardi o non abbastanza presto. So che mi fa paura chi ha fatto una scelta e non accetta di metterla anche solo in discussione, sia pure davanti a evidenze drammatiche.
Governare è certamente fare scelte e prendere decisioni, ma sarei contento se ogni tanto anche il governo italiano ricordasse di esercitare l'arte di porsi domande e di coltivare il dubbio.
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