Secondo Berlusconi "le regole del gioco vanno condivise, per riformare la Costituzione è necessaria una larga convergenza tra maggioranza e opposizione".
Mi rigiro tra le mani il lancio di agenzia dell'Agi, incapace di andare oltre il primo periodo, sospeso tra l'incredulità e il serio timore di avere repentinamente disimparato a leggere, senza voler considerare l'ipotesi di essermi completamente rincoglionito e di aver capito sempre male le intenzioni del premier in materia costituzionale.
"Faremo da soli la riforma dell'architettura costituzionale", aveva detto, era il 9 aprile, pochi giorni fa, non posso essermelo sognato. Poi ho letto meglio l'agenzia, tutta e ho capito.
Erano parole di Berlusconi, sì, ma non pronunciate direttamente da lui, bensì riferite da Scilipoti. Adesso tutto si spiega...
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