"Siete così brave che mi verrebbe voglia di invitarvi al bunga-bunga". Non è un'intercettazione telefonica di qualche mese fa, prima dell'esplosione dello scandalo-Ruby, sono parole pronunciate questa mattina da Berlusconi all'indirizzo di due ragazze premiate questa mattina nell'ambito di un progetto organizzato dal ministero della Gioventù.
Questa mattina, ma poteva essere un qualsiasi giorno degli ultimi mesi, in una qualsiasi occasione pubblica. Dall'esplosione dello scandalo, infatti, Berlusconi non perde occasione per fare riferimenti espliciti al bunga-bunga, in modo apparentemente paradossale? Ma come, ti accusano di ospitare in casa tua falangi di donne prezzolate e tu ci scherzi?
Sì, ci scherza, e il paradosso, a guardar bene, è solo apparente. Ripetere qualcosa ossessivamente, a maggior ragione in un contesto scherzoso, finisce per depotenziare quella espressione, ridurla a burletta, spegnerne il significato e, per estensione, far credere che tutta la situazione sia cosa di poca importanza.
Secondo me non è così, e tutti dovrebbero ricordarsene. Così, se un premier vi invita a fare bunga-bunga, non pensiate stia lodando la vostra bellezza. Vi sta dicendo che tutto sommato potreste anche prostituirvi.
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