"L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralità del parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale".
Che ci si creda o no, questa non è una parodia dell'articolo 1 della Costituzione recitata da un comico a Zelig, ma l'incredibile proposta di revisione costituzionale avanzata da un tal Remigio Ceroni, deputato Pdl. Il quale, bontà sua, almeno evita di inserire tra i fondamenti repubblicani la televisione e l'infallibilità teologica di Berlusconi, ma insomma, poco ci manca.
Ceroni sostiene che il Parlamento "gerarchicamente viene prima degli altri organi costituzionali come magistratura e consulta e presidenza della Repubblica". Poi, per evitare di essere frainteso, la spiega ancora meglio: "Ribadiamo la centralità del parlamento - spiega, se così si può dire - troppo spesso mortificata, quando fa una legge, o dal presidente della Repubblica che non la firma o dalla Corte costituzionale che la abroga. Occorre ristabilire la gerarchia tra i poteri dello Stato. Se c'è un conflitto, occorre specificare quale potere è superiore".
Occorre anche specificare che questo signore avrebbe urgente bisogno di un corso, neanche troppo accelerato, di diritto costituzionale, filosofia del diritto, logica e, appena possibile, democrazia. Prima che Montesquieu lo fulmini.
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