il blog di lucio fava del piano







giovedì 9 giugno 2011

Firenze contro Brasile

La liberazione e la mancata estradizione di Battisti da parte del Brasile hanno scatenato le reazioni della politica italiana, che in maniera quasi unanime ha condannato e contestato le decisioni della corte suprema brasiliana.

Invece di promuovere un'azione diplomatica seria, che possa avere la vaga speranza di portare a qualche risultato, la maggior parte di ministri, parlamentari e consiglieri vari ha preferito buttarla sulla polemica politica, dimostrando più interesse a strumentalizzare la vicenda che altro. Tra i tanti, si segnalano i propugnatori del boicottaggio, Castelli e Mussolini in testa. Idea che deve essere piaciuta molto ai consiglieri regionali toscani del PdL, Donzelli, Bartolomei e Mugnai.

"E' il momento che la Toscana rappresenti al Governo del Brasile tutto il suo sdegno", hanno tuonato i tre intrepidi. Che poi hanno aggiunto che "è il momento di un segnale forte che la Toscana deve inviare al Governo carioca. A questo punto tutto deve essere rimesso in discussione".

Ora, va tutto bene, anche usare l'aggettivo carioca (che si riferisce a Rio) per indicare tutto il Brasile, un po' come se uno parlasse di governo fiorentino per alludere a quello italiano. Ma le minacce dei tre moschettieri, con tutto il rispetto, avrebbero forse avuto un senso al tempo di Lorenzo De' Medici - se il Brasile fosse stato conosciuto all'epoca. Oggi, sempre forse, eh, fanno solo un po' sorridere.

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