Quando di dice la toppa peggiore del buco. Dopo aver attribuito al suo sfidante Pisapia una condanna che si è rivelata non essere tale, in parole povere dopo aver detto una colossale balla, cedendo alla tentazione del gettare fango sull'avversario, la signora Moratti, sindaco uscente e ricandidato di Milano, se la sarebbe potuta cavare in tanti modi, andandosi a nascondere, ad esempio, o perfino scusandosi. E invece no.
La mamma dell'aspirante Batman della Madunina ha scelto la strada della precisazione, della spiegazione, dei distinguo, della sottigliezza e, insomma, della piena e totale conferma di quello che aveva detto.
Già ieri pomeriggio, la Moratti aveva infatti spiegato che "Pisapia non è un moderato, il contesto politico in cui si muoveva era quello attestato dalla magistratura di primo grado", visto che quella di appello, gaglioffa, lo aveva assolto.
Non paga, oggi ha rincarato. "Ho citato una sentenza perché dimostrava quello che intendevo dimostrare, la frequentazione di terroristi": Una sentenza ribaltata in appello, ma si sa che per tanto centrodestra berlusconiano i gradi di giudizio, a differenza della matematica, sono un'opinione.
Impagabile, poi, la chiosa: "La mia era una dichiarazione di tipo politico". Ecco, la Moratti certifica che dire falsità è un argomento politico, eleva la balla al rango di (suprema?) argomentazione politica. E la moderata sarebbe lei?
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