Secondo la Corte dei Conti "l'eredità dei condizionamenti dovuti agli effetti permanenti causati dalla grande recessione nel 2008-2009" comporta per l'Italia "una perdita permanente di prodotto, calcolata a fine 2010 in 140 miliardi e prevista a crescere a 160 miliardi nel 2013".
Secondo l'Istat "il tasso di crescita dell'economia italiana è del tutto insoddisfacente", "il sistema Italia appare vulnerabile, e più vulnerabile di qualche anno fa", c'è "una situazione di persistente deterioramento del mercato del lavoro" e un quarto degli italiani "sperimenta il rischio di povertà o di esclusione sociale".
Secondo il ministro Tremonti "ci sono i poveri ma francamente credo che quella rappresentazione sia discutibile. Tutte le statistiche dicono che in questo decennio la ricchezza non è scesa ma è salita".
O la matematica è diventata un'opinione, o Tremonti si riferisce alle statistiche sulla Cina.
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