"Ho fatto il giornalista, ho seguito solo un criterio professionale. Il premier non parlava da 5 giorni, ossia dal giorno dei risultati del primo turno. Era o no una notizia la sua intervista?"
In teoria il ragionamento del direttorissimo Minzolini non farebbe una piega. Solo che il termine "intervista", e Minzolini se ne dovrebbe ricordare, generalmente si applica a un genere giornalistico un po' diverso dal lungo monologo a reti unificate che Berlusconi ha propinato a tutti venerdì sera.
Forse il "criterio professionale" cui fa riferimento Minzolini è relativo a far piacere a chi gli consente di fare la professione di direttore del Tg1, cioè lo stesso Berlusconi. Altrimenti non si spiegherebbe il totale disinteresse del direttorissimo per multe, polemiche e proteste varie.
Il cda Rai discute la maxi-multa? "Non mi interessa". La protesta dell'Usigrai? "Non mi interessa". La Rai potrebbe scaricarlo? "Non mi interessa". L'Agcom pensa che il suo tg abbia violato al par condicio? "Non mi interessa". Ovviamente l'intervistatore non chiede a Minzolini cosa gli interessi. Quello è fin troppo evidente.
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