Per Mara Carfagna "il Pdl ha perso un'occasione" su "una norma di stampo europeo. C'è stato un eccesso di zelo, non è vero che la legge apre la strada alle unioni civili tra gay". Per Carlo Giovanardi "hanno fatto bene a bocciare questa legge, è incostituzionale perché viola il principio di uguaglianza tra i cittadini, favorisce i gay e non è giusto".
Che ci si creda o no, le due persone in questione fanno parte dello stesso partito, sono entrambe esponenti dello stesso governo e addirittura stanno parlando della stessa legge, quella che dovrebbe introdurre un'aggravante quando reati contro la persona siano commessi a scopo discriminatorio contro omosessuali.
Ciò detto, sarebbe molto interessante che il filosofo Giovanardi, uno che odia i gay così tanto che viene da pensare gli abbiano rubato la figurina di Pizzaballa da bambino, spiegasse cosa intende quando afferma che questa legge "favorisce i gay": cioè, io sono gay, due teppisti mi menano dandomi del frocio, li beccano e gli danno due anni in più che se mi avessero menato e basta: quale sarebbe il "favore" per me?
Inutile sperare in una risposta. Almeno non da uno che addirittura paventa la possibilità che "dal punire il reato fisico si passi a quello di opinione, che si possa condannare penalmente chi dice di essere contrario ai matrimoni gay".
Per l'unico commento possibile prendo in prestito le parole del principe De Curtis: ma mi faccia il piacere!
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