Se il governo è in difficoltà, anche i ministri devono imparare ad accontentarsi e a trovare motivi per sorridere, che pure ai più sembrerebbero pochi. Così, di fronte allo sciopero generale indetto dalla Cgil, nessun frequentatore di palazzo Chigi perde il tempo di spendere due parole sulle motivazioni.
Per l'ineffabile Brunetta, la cosa più importante è che nella pubblica amministrazione avrebbe aderito allo sciopero circa il 3% dei lavoratori, cifre che "se confermate, attesterebbero che anche questo quinto sciopero generale della Cgil ha ottenuto un'adesione molto bassa". Numeri che poi, detti da quello che voleva convincerci che con i suoi tornelli fosse crollato l'assenteismo, lasciano un po' il tempo che trovano.
Sulla stessa linea il collega Sacconi, che non perde occasione per esprimere la sua grande passione per i sindacati: "le adesioni rimangono quelle tradizionalmente basse degli scioperi promossi dalla sola Cgil, tanto nel pubblico quanto nel privato", la sua valutazione, probabilmente dimentica di tante manifestazioni degli ultimi anni.
Comunque, contenti loro...
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