"Credo che la pressione fiscale sia eccessiva e che comporti una sorta di giustificazione morale in chi evade. Essendo il primo contribuente italiano credo di non poter essere accusato di far le lodi di chi evade". Se fra tasse pagate e servizi resi dallo Stato "non c'è proporzione, si instaura nel cittadino una forma di giustificazione nel tentare di pagare meno imposte".
In teoria il ragionamento di Berlusconi potrebbe essere quasi lineare - non dico accettabile - al di là della vetustà del repertorio (sono cose che ripete imperterrito da anni) e di alcune forzature verbali che sanno di latinorum manzoniano, vedi la "forma di giustificazione" che "si instaura nel cittadino".
Il vero problema, però, non è tanto questo, quando il fatto che Berlusconi non è un leader rivoluzionario, ma il capo del governo. Cioè, diminuire le tasse e aumentare i servizi dovrebbe toccare a lui. Se non riesce a farlo, se la può prendere solo con se stesso.
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