il blog di lucio fava del piano







venerdì 1 luglio 2011

Berlusconi e la privacy

"Presto faremo una legge sulle intercettazioni perché tutti voi e tutti i cittadini sentono violato il loro diritto di privacy e di libertà che è la nostra religione. Non è un paese civile quello in cui i cittadini, quando alzano il telefono, rischiano che la loro conversazione sia violata e pubblicata sui giornali".

Ecco, tra le tante cose detta stancamente da Berlusconi questa mattina, forse questa merita un minimo di attenzione. Perché casualmente le discussioni sulle intercettazioni tornano in mezzo quando c'è un'indagine in corso (che magari lambisce il premier). Perché con tutto quello che c'è da fare in Italia, è follia dare priorità a una cosa del genere. Perché essere intercettati non è una preoccupazione di tutti, ma solo di chi ha qualcosa da nascondere.

Vero, la privacy è sacra. Perché il governo non inizia a limitare l'invadenza delle società che ti chiamano a casa a tutte le ore del giorno e della notte per venderti qualsiasi cosa? Scommettiamo che questo interesserebbe a molti più cittadini...?

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