il blog di lucio fava del piano







lunedì 23 maggio 2011

il disco rotto

"Milano non può, alla vigilia dell'Expo 2015, diventare una città islamica, una zingaropoli piena di campi rom e assediata dagli stranieri a cui la sinistra dà anche il diritto di voto".

Nuovo appello di Berlusconi agli elettori milanesi. Oddio, nuovo si fa per dire, visto che ripete, parola per parola, quanto detto nei giorni scorsi da lui, e nei giorni appena precedenti da Bossi. Per non parlare della totale mancanza di novità in un antichissimo appello alla paura.

Al di là di questo, verrebbe voglia di fare qualche domanda. Cos'è una città islamica? Come fa un sindaco a rendere islamica una città? Per caso, se si costruisce una moschea (che poi va a sostituire le mille che già si trovano negli scantinati) ci sarà un boom di conversioni?

E perché la città dovrebbe venire "assediata" dagli stranieri? Tutti vogliosi di andare a pregare nella nuova moschea? E poi, scusate un attimo, ma il contrasto all'immigrazione clandestina - gli unici stranieri assedianti che mi vengono in mente, nella delirante versione forzaleghista - non lo dovrebbe fare il governo centrale, con il pluriosannato ministro Maroni? O Pisapia si farà dare uno stock permessi di soggiorno?

Ancora, cosa c'entra il riferimento all'Expo 2015? Vuol forse dire Berlusconi che dopo l'Expo una zingaropoli a Milano sarebbe accettabile?

Basta, troppe domande. Ci fosse anche qualche risposta...

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