"Il presidente Sarkozy ha evidentemente un'aspirazione forte di un componente francese del board della Bce e avrebbe forse desiderato Bini-Smaghi rimosso d'autorità. Lui sa che questo non è possibile e quindi cercare gesti ed espressioni ridicolizzanti del nostro paese non è opportuno".
Caro Frattini, non è Sarkozy, o la Merkel, o chiunque altro, a ridicolizzare il nostro Paese. E' il governo a rendere l'Italia ridicola agli occhi del mondo. E di fronte a una cosa ridicola, il mondo ride.
il blog di lucio fava del piano
lunedì 24 ottobre 2011
venerdì 21 ottobre 2011
colpa degli altri
"Faremo le riforme che non abbiamo potuto fare fino ad ora perché io ho avuto la colpa di non aver preso il 51% dei voti e ho dovuto fare i conti con i miei alleati che non erano d'accordo".
Quando Berlusconi promette riforme a futura memoria, senza specificare quali, riforme qualsiasi, in genere usa gli ex alleati riottosi per giustificare il fatto di non averle ancora realizzate.
Prima era Casini, poi è toccato a Fini. Ma quando oggi ha tirato fuori il solito coniglietto dal suo ormai liso cilindro, in occasione di una memorabile manifestazione del movimento di Scilipoti, viene da chiedersi quali ex alleati gli abbiano impedito ancora nell'ultimo anno di fareleriforme: forse Santo Versace?
Quando Berlusconi promette riforme a futura memoria, senza specificare quali, riforme qualsiasi, in genere usa gli ex alleati riottosi per giustificare il fatto di non averle ancora realizzate.
Prima era Casini, poi è toccato a Fini. Ma quando oggi ha tirato fuori il solito coniglietto dal suo ormai liso cilindro, in occasione di una memorabile manifestazione del movimento di Scilipoti, viene da chiedersi quali ex alleati gli abbiano impedito ancora nell'ultimo anno di fareleriforme: forse Santo Versace?
giovedì 20 ottobre 2011
gli stessi
"E' una grande vittoria del popolo Libico", è il commento di Frattini alla notizia della morte di Gheddafi. Sì sì, proprio lo stesso Frattini e lo stesso Gheddafi delle foto...
la risata
"Non è possibile che in uno stato moderno il premier non può dimissionare i ministri e questi possono ridere in faccia al presidente del consiglio".
Con queste parole da "alla ricerca del congiuntivo perduto", e confondendo il governo con un'azienda, nella quale il capo licenzia i collaboratori, Berlusconi ha spiegato ai suoi il perché si dovrebbe cambiare l'architettura costituzionale dello Stato.
Resta il dettaglio che i ministri sono nominati su proposta del presidente del consiglio, insieme al mistero sul perché lo stesso Berlusconi nomini ministri che poi gli ridono in faccia.
Con queste parole da "alla ricerca del congiuntivo perduto", e confondendo il governo con un'azienda, nella quale il capo licenzia i collaboratori, Berlusconi ha spiegato ai suoi il perché si dovrebbe cambiare l'architettura costituzionale dello Stato.
Resta il dettaglio che i ministri sono nominati su proposta del presidente del consiglio, insieme al mistero sul perché lo stesso Berlusconi nomini ministri che poi gli ridono in faccia.
mercoledì 19 ottobre 2011
la novità
"Non vedo come un nuovo governo possa apportare novità. Non trovo in giro protagonisti tali da cambiare il livello professionale per il consiglio dei Ministri". Berlusconi dixit.
Ora, premesso che qualunque governo semplicemente lavorasse, apporterebbe già solo per questo dei forti elementi di novità, ma quella sul livello professionale del consiglio dei ministri è veramente la più riuscita delle battute berlusconiane almeno da cinque anni a questa parte.
A meno che non si voglia credere che in Italia non ci sia nessuno in grado di sostituire "protagonisti" quali Calderoli, la Brambilla, Rotondi, Brunetta, la Carfagna, Bossi, la Bernini, Romano, la Gelmini e qualche altro ministro che al momento mi sfugge...
Ora, premesso che qualunque governo semplicemente lavorasse, apporterebbe già solo per questo dei forti elementi di novità, ma quella sul livello professionale del consiglio dei ministri è veramente la più riuscita delle battute berlusconiane almeno da cinque anni a questa parte.
A meno che non si voglia credere che in Italia non ci sia nessuno in grado di sostituire "protagonisti" quali Calderoli, la Brambilla, Rotondi, Brunetta, la Carfagna, Bossi, la Bernini, Romano, la Gelmini e qualche altro ministro che al momento mi sfugge...
martedì 18 ottobre 2011
lettera aperta
Cari amici blecbloc,
approfitto di questo spazio, pur solitamente dedicato ad altro, per ringraziarvi delle vostre epiche gesta di sabato scorso a Roma. Vi ringrazio anche delle gagliarde interviste anonime rilasciate dopo, che hanno aiutato tante persone a cogliere il profondo significato rivoluzionario di quelle gesta, che a prima vista erano sembrate ai più dettate da vandalismo idiota e fine a se stesso.
Leggendo le vostre parole e guardando le vostre imprese, ho capito ad esempio che il gruppo di poveri scemi che con un divieto di sosta tentava di sfondare il vetro blindato della Banca popolare del Lazio, era in realtà un manipolo di eroici rivoluzionari che stava dando l'assalto finale a una cattedrale della finanza, a un tempio del capitalismo, a un infido avamposto della speculazione internazionale.
Così come non mi ero reso conto che bruciare una station wagon in zona San Giovanni era una rappresentazione plastica della contestazione al familismo borghese. E ancora, solo adesso capisco come imbrattare le vetrine dei negozi di via Cavour, meglio se quelle che espongono maglie non originali di Ibrahimovic, sia la massima critica alla globalizzazione e a un mondialismo che stanno mettendo in ginocchio noi tutti, e in particolare i vivai delle piccole società sportive di provincia.
Ho capito questo e tante altre cose, ad esempio che infiltrarsi nei cortei altrui, rubare le manifestazioni, succhiare il sangue dei tanti come parassiti non è, come avevo sempre creduto, opportunismo meschino e vigliacco, ma strategia di guerriglia urbana appresa negli eroici mesi delle proteste di Atene.
Ci sarebbe poi da parlare dei poliziotti. Ma non voglio aggiungere nulla a quello che si è già detto tante volte di quella teppaglia, gente pronta a tutto, capace addirittura - pur di non farsi mantenere 10 anni fuori corso all'università con i soldi dei genitori - di fare un lavoro rischioso, e pure per quattro soldi.
Tutti ora capiscono la vostra forza rivoluzionaria. E infatti adesso le forze oscure della conservazione le stanno studiando tutte per mettervi i bastoni tra le ruote; l'infido governo delle destre, come prima cosa, ha tagliato 60 milioni alle forze dell'ordine, così la prossima volta non potrete dare alle fiamme un blindato dei carabinieri, a meno che non vogliate fare irruzione nel parcheggio dove starà fermo perché senza benzina.
Vedete, amici blecbloc, le vostre azioni sono la vera rivoluzione, il segno del cambiamento, l'alba di un nuovo giorno, il sol dell'avvenire. A parole.
Si perché poi, il giorno dopo il mirabile pomeriggio romano, le banche riparano le vetrine, i proprietari dell auto bruciate scrivono all'assicurazione, tutti vi schifano in coro, i più sfigati tra voi si fanno beccare e si preparano a farsi qualche annetto di galera e tutto ricomincia, all'inizio un po' traballante e in un amen sempre più saldo, come prima. Tempo qualche giorno, e nessuno si ricorderà più quello che avete combinato.
O se lo farà, avrà già ricominciato a vedervi come sempre: un gruppo di poveri scemi che non cambierà mai niente.
approfitto di questo spazio, pur solitamente dedicato ad altro, per ringraziarvi delle vostre epiche gesta di sabato scorso a Roma. Vi ringrazio anche delle gagliarde interviste anonime rilasciate dopo, che hanno aiutato tante persone a cogliere il profondo significato rivoluzionario di quelle gesta, che a prima vista erano sembrate ai più dettate da vandalismo idiota e fine a se stesso.
Leggendo le vostre parole e guardando le vostre imprese, ho capito ad esempio che il gruppo di poveri scemi che con un divieto di sosta tentava di sfondare il vetro blindato della Banca popolare del Lazio, era in realtà un manipolo di eroici rivoluzionari che stava dando l'assalto finale a una cattedrale della finanza, a un tempio del capitalismo, a un infido avamposto della speculazione internazionale.
Così come non mi ero reso conto che bruciare una station wagon in zona San Giovanni era una rappresentazione plastica della contestazione al familismo borghese. E ancora, solo adesso capisco come imbrattare le vetrine dei negozi di via Cavour, meglio se quelle che espongono maglie non originali di Ibrahimovic, sia la massima critica alla globalizzazione e a un mondialismo che stanno mettendo in ginocchio noi tutti, e in particolare i vivai delle piccole società sportive di provincia.
Ho capito questo e tante altre cose, ad esempio che infiltrarsi nei cortei altrui, rubare le manifestazioni, succhiare il sangue dei tanti come parassiti non è, come avevo sempre creduto, opportunismo meschino e vigliacco, ma strategia di guerriglia urbana appresa negli eroici mesi delle proteste di Atene.
Ci sarebbe poi da parlare dei poliziotti. Ma non voglio aggiungere nulla a quello che si è già detto tante volte di quella teppaglia, gente pronta a tutto, capace addirittura - pur di non farsi mantenere 10 anni fuori corso all'università con i soldi dei genitori - di fare un lavoro rischioso, e pure per quattro soldi.
Tutti ora capiscono la vostra forza rivoluzionaria. E infatti adesso le forze oscure della conservazione le stanno studiando tutte per mettervi i bastoni tra le ruote; l'infido governo delle destre, come prima cosa, ha tagliato 60 milioni alle forze dell'ordine, così la prossima volta non potrete dare alle fiamme un blindato dei carabinieri, a meno che non vogliate fare irruzione nel parcheggio dove starà fermo perché senza benzina.
Vedete, amici blecbloc, le vostre azioni sono la vera rivoluzione, il segno del cambiamento, l'alba di un nuovo giorno, il sol dell'avvenire. A parole.
Si perché poi, il giorno dopo il mirabile pomeriggio romano, le banche riparano le vetrine, i proprietari dell auto bruciate scrivono all'assicurazione, tutti vi schifano in coro, i più sfigati tra voi si fanno beccare e si preparano a farsi qualche annetto di galera e tutto ricomincia, all'inizio un po' traballante e in un amen sempre più saldo, come prima. Tempo qualche giorno, e nessuno si ricorderà più quello che avete combinato.
O se lo farà, avrà già ricominciato a vedervi come sempre: un gruppo di poveri scemi che non cambierà mai niente.
lunedì 17 ottobre 2011
il paese normale
"Portiamo in piazza milioni di persone, facciamo fuori il palazzo di giustizia di Milano, assediamo Repubblica, cose di questo genere, non c'è un'alternativa. La gente non conta un cazzo, il Parlamento non conta un cazzo. Facciamo la rivoluzione, ma la rivoluzione vera".
Così Berlusconi, in una amena conversazione telefonica con il suo amicone Lavitola. Ora, è evidente che in un paese normale, un individuo - incidentalmente capo del governo - che dica cose simili, non solo non potrebbe continuare a fare il premier un minuto di più, ma scapperebbe anche in un posto lontano lontano, a nascondersi per la vergogna.
In Italia, invece, un'alzata di spalle e avanti come prima. Un privilegio, di cui il nostro Paese farebbe sempre più volentieri a meno.
Così Berlusconi, in una amena conversazione telefonica con il suo amicone Lavitola. Ora, è evidente che in un paese normale, un individuo - incidentalmente capo del governo - che dica cose simili, non solo non potrebbe continuare a fare il premier un minuto di più, ma scapperebbe anche in un posto lontano lontano, a nascondersi per la vergogna.
In Italia, invece, un'alzata di spalle e avanti come prima. Un privilegio, di cui il nostro Paese farebbe sempre più volentieri a meno.
giovedì 13 ottobre 2011
l'ignorante
Per Berlusconi "Quando la maggioranza e suo leader perdono la fiducia la parola torna agli elettori, questo è il sale della democrazia. E' una regola che che protegge la stabilità degli esecutivi. Questa è una norma democratica che va custodita come tesoro se non vogliamo che le Istituzioni cadano nello spregio del partito del disfascismo".
Peccato che un libretto che Berlusconi continua ostiantamente a ignorare, la Costituzione della Repubblica Italiana, dica altro. E comunque ha fatto un discorso così moscio che gli sbadigli non si contavano
Peccato che un libretto che Berlusconi continua ostiantamente a ignorare, la Costituzione della Repubblica Italiana, dica altro. E comunque ha fatto un discorso così moscio che gli sbadigli non si contavano
mercoledì 12 ottobre 2011
il Presidente
"La questione che si pone è se la maggioranza di governo ricompostasi nel giugno scorso con l'apporto di un nuovo gruppo sia in grado di operare con la costante coesione necessaria per garantire adempimenti imprescindibili come l'insieme delle decisioni di bilancio e soluzioni adeguate per i problemi più urgenti del paese, anche in rapporto agli impegni e obblighi europei. E' ai soggetti che ne sono costituzionalmente responsabili, Presidente del Consiglio e Parlamento, che spetta una risposta credibile".
Giorgio Napolitano
Giorgio Napolitano
lunedì 10 ottobre 2011
l'agenda sostanziale
Per la serie "anche le pulci hanno la tosse", un Frattini in versione plurale maiestatis polemizza con Merkel e Sarkozy, colpevoli di un incontro bilaterale sui temi della crisi economica: "Noi pensiamo che una situazione globale non si risolve con assi bilaterali", la sua sferzata.
"Francamente - ha aggiunto interrogativo - di tutto l'incontro di ieri non siamo riusciti a comprendere quale sia stato il succo, non c'era un'agenda dichiarata, ma non sappiamo neanche se c'era un'agenda sostanziale".
Inutile ricordargli che, anche se lo avessero voluto invitare, i due leader europei non avrebbero trovato Berlusconi. Che nello stesso momento era impegnato in un altro vertice bilaterale, i festeggiamenti per il compleanno di Putin, che sicuramente ha avuto un'agenda sostanziale e sostanziosa.
"Francamente - ha aggiunto interrogativo - di tutto l'incontro di ieri non siamo riusciti a comprendere quale sia stato il succo, non c'era un'agenda dichiarata, ma non sappiamo neanche se c'era un'agenda sostanziale".
Inutile ricordargli che, anche se lo avessero voluto invitare, i due leader europei non avrebbero trovato Berlusconi. Che nello stesso momento era impegnato in un altro vertice bilaterale, i festeggiamenti per il compleanno di Putin, che sicuramente ha avuto un'agenda sostanziale e sostanziosa.
giovedì 6 ottobre 2011
la commissione
Nella magistratura "ci sono schegge impazzite che puntano all'eversione. E' uno scandalo, e sono anche gentile a definirlo così. Pensate a me che mi hanno tolto tutti i testimoni della difesa. Pensate a quello che è successo a Napoli, al deputato Papa che rimane ancora in galera. Serve una commissione d'inchiesta sui magistrati".
Consueta, non nuova, stanca tirata di Berlusconi contro la magistratura. Che dimentica un dettaglio, a proposito della vittima Papa. E cioè che il suo arresto - richiesto, come da legge, e non deciso dai pm - è stato autorizzato dalla Camera, compresi pezzi di maggioranza.
Commissione d'inchiesta anche sui deputati che votano contro la sua volontà...?
Consueta, non nuova, stanca tirata di Berlusconi contro la magistratura. Che dimentica un dettaglio, a proposito della vittima Papa. E cioè che il suo arresto - richiesto, come da legge, e non deciso dai pm - è stato autorizzato dalla Camera, compresi pezzi di maggioranza.
Commissione d'inchiesta anche sui deputati che votano contro la sua volontà...?
mercoledì 5 ottobre 2011
in galera!
"Il giornalista che pubblica ciò che non può pubblicare dovrebbe subire una sanzione penale. Il carcere magari è un percorso più lungo. Che ne so, ci vorrebbe una sanzione da 15 giorni a un anno, poi il giudice graduerà a seconda della violazione, vedrà se sono possibili riti alternativi, pene pecuniarie o multe o se il giornalista debba andare in carcere".
"Che ne sa", l'ineffabile deputato Pdl Maurizio Paniz, a lui interessa solo colpire i giornalisti, mandarli in galera, o almeno almeno fargli un po' di paura. Non altre parole sul merito della nuova legge-bavaglio in via di approvazione.
martedì 4 ottobre 2011
ma è lo stesso?
"Mi attengo all'esito del giudizio della Corte, che ha dichiarato innocenti i due, con ciò affermando implicitamente che la detenzione non doveva esserci. Se la detenzione di Amanda era ingiusta, chi la risarcirà? Chi pagherà mai per una detenzione ingiusta sua e di Raffaele Sollecito? In Italia il tema è che per gli errori giudiziari nessuno paga".
Pacato giudizio di Angelino Alfano a margine della sentenza di Perugia che ha mandato assolti due imputati di omicidio.
lunedì 3 ottobre 2011
l'ammissione/2
"Non mi sto interessando della legge elettorale. Quello che mi sta a cuore in questo momento è continuare a lavorare per portare l'Italia al riparo dall'attacco al nostro debito pubblico e fuori dalla crisi finanziaria globale".
Quindi, Berlusconi, "in altri momenti" non le stava a cuore lavorare per l'Italia?
Quindi, Berlusconi, "in altri momenti" non le stava a cuore lavorare per l'Italia?
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