il blog di lucio fava del piano







lunedì 17 ottobre 2011

il paese normale

"Portiamo in piazza milioni di persone, facciamo fuori il palazzo di giustizia di Milano, assediamo Repubblica, cose di questo genere, non c'è un'alternativa. La gente non conta un cazzo, il Parlamento non conta un cazzo. Facciamo la rivoluzione, ma la rivoluzione vera".

Così Berlusconi, in una amena conversazione telefonica con il suo amicone Lavitola. Ora, è evidente che in un paese normale, un individuo - incidentalmente capo del governo - che dica cose simili, non solo non potrebbe continuare a fare il premier un minuto di più, ma scapperebbe anche in un posto lontano lontano, a nascondersi per la vergogna.

In Italia, invece, un'alzata di spalle e avanti come prima. Un privilegio, di cui il nostro Paese farebbe sempre più volentieri a meno.

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